Numéro 47
Sommario
In occasione della chiusura delle commemorazioni del centenario della morte del Principe Albert Ier, che hanno accompagnato tutto il 2022, gli Annales monegasques pubblicano la prima parte degli atti del convegno Le carriere di un Principe. Vite e territori di Albert Ier di Monaco (1848-1922), svoltosi nel Principato lo scorso 24 e 25 settembre.
Per quanto riguarda un primo punto di discussione, Sport e vita all’aria aperta, il pionierismo nella pratica della motocicletta del Principe Albert è stato oggetto di una monografia riccamente illustrata; tra il 1903 e il 1905, infatti, il Principe ha effettuato varie traversate della Francia tra il Principato di Monaco e Parigi in sella a una moto Humber Beeston. Il suo diario autografo offre una testimonianza ricca, inedita e preziosa sulla nascente e temeraria pratica motociclistica in periodo Belle Époque. La caccia, altra grande passione sportiva del Principe, meritava uno studio approfondito. I numerosi documenti disponibili permettono di delineare un ritratto di un adepto della pratica ragionevole di tale attività, facendo di Albert Ier un precursore degli attuali dibattiti sul soggetto.
Per quanto riguarda la tematica Militanze ed esercizi del potere, un articolo ha segnato l’esegesi di un episodio marcante della gioventù del Principe Albert: i funerali di Victor Hugo, avvenuti il 2 giugno 1885, attraverso una lettera che indirizza al padre e nella quale narra al genitore ciò a cui ha assistito, in completo anonimato, al centro di una folla immensa. Il suo racconto ammirativo e rispettoso si avvicina molto allo spirito dei reportage della stampa moderata.
L’argomento Il Prestigio e gli impegni internazionali del Principe è abbordato attraverso tre articoli. Il primo articolo si sofferma sui paradossi che lo caratterizzavano relativamente alle vicende coloniali. L’anticolonialismo rivendicato da Albert Ier entra, in effetti, in contraddizione con i suoi investimenti in un’azienda coloniale in Mozambico (la compagnia Madal) e con la fede dimostrata nei confronti degli intrallazzi coloniali tra potenze straniere, visti come mezzi per garantire la pace. Il secondo punto tratta del suo incontro con Mirza Riza Khan, diplomatico e pacifista iraniano, primo delegato del proprio Paese presso la Società delle Nazioni e in occasione della Prima Conferenza di Pace dell’Aia; dal momento del trasferimento di quest’ultimo nel Principato di Monaco, avvenuto nel 1910, presso la villa Ispahan, verrà, infatti, a crearsi un legame culturale tra Oriente e Occidente. Terzo argomento trattato, la presa in carico del Principato di Monaco, sotto gli auspici dello stesso Principe, delle cure e della convalescenza dei feriti di parte alleata durante la Prima Guerra Mondiale, cure dispensate in ospedali temporanei e centri di convalescenza organizzati all’interno del Paese.
La tematica Vita da erudita e opera scientifica ha portato anch’essa alla redazione di tre articoli. Innanzitutto, l’interesse pratico del Principe Albert Ier per gli studi sulla preistoria non deve porre in secondo piano il suo interesse per l’antropologia dell’uomo moderno, prima ancora delle ricerche effettuate su uomini fossili; aspetto poco conosciuto che ne chiarisce i riferimenti intellettuali, oltre che alcune delle scelte scientifiche e filosofiche intraprese. In seguito, viene analizzato il contributo che il Principe ha fornito alle questioni legate alla sicurezza in mare e alla salvaguardia delle risorse alieutiche in un’epoca in cui i beni comuni quali gli oceani erano oggetto di negoziazioni diplomatiche. Infine, uno studio getta la luce, grazie a uno sguardo d'insieme, sulla partecipazione del Principe nel 1885, in qualità di membro, alla Società geografica parigina, la più antica del mondo.
Nell’ultimo argomento, Cultura artistica e mecenatismo, un ulteriore studio ripercorre la creazione, il 7 febbraio 1907, presso l’Operà di Monte-Carlo, all’interno cioè di una monarchia, dell’opera Thérèse, di Jules Massenet, ambientata durante la rivoluzione francese. Grazie a questa creazione, emergono tutta la sensibilità politica e artistica di Albert Ier. L’ultimo articolo, infine, cerca di abbozzare il ritratto dell’”inafferrabile” Principessa Alice di Monaco, seconda moglie del Principe, attraverso lo sguardo dei suoi contemporanei. Amata, adorata, celebrata, invidiata, talvolta detestata, la Principessa favorirà per quindici anni lo sviluppo della vita culturale del Principato stesso.