Annales monégasques
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Quatro articoli riferiscono alla storia moderna di Monaco. Il primo evoca i rapporti che esistevano trà Spagnoli e Monegaschi al tempo di Carlo V ; il secondo tratta della vita di Charlotte-Catherine de Gramont, moglie del principe Luiggi I, che visse anche alla corte di Francia ; il terzo si ferma sul prestigioso avvento del principe Onorato III. Il quarto presenta la corrispondanza trà Michel de Montaigne e del maresciallo di Matignon ; permette anche di evidenziare la storia della Guyenne nel XVI. Infine, altri articoli fanno riferenza alla storia religiosa e alla paleontologia umana.
Tutti i testi sono in francese.
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Il numero è particolarmente dedicato all’arte. Dopo una contribuzione su François-Joseph Bosio pubblicata nel numero 9, un articolo presenta Jean-Baptiste Bosio, suo fratello ; un quaderno di disegni anonimi di Monaco nel 800° è pubblicato in quel numero. La tournée del Opera di Monte Carlo a Berlino completa il tema dell’artistico. La rivista pubblica anche delle carte e viste antiche del principato ; infine, evoca la società monegasca dell’inizio dell’epoca moderna attraverso l’uso dei nomi.
Tutti i testi sono in francese.
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Omaggio è reso alle arti e alle lettere con la vita dello scultore François-Joseph Bosio, la creazione de l’Enfant et les sortilèges, composto da Ravel, e le riflessioni filosifiche di Jacques de Goyon-Matignon, duca di Valentinese. Ma la politica è anche evidenziata : nel XII, l’azione di Carlo d’Angiò e al XIX, l’avvento del treno a Monaco. Infine, una contribuzione sulla populazione di Mentone e Roccabruna completa un articolo pubblicato nel numero 8.
Tutti i testi sono in francese.
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La rubrica “Documento dell’anno” presenta una fonte preciosissima: l’espulsione della guarniggione spagnola da Monaco nel 1641. Temi più sociali sono evocati con un analisa della populazione monegasca al medioevo e la participazione della S.B.M. alle festività popolari del carnavale di Nizza, alla fine del 800°. Ma la storia contemporanea è anche molto presente : in un terzo ed ulimo articolo, René Diana fà riferimento alla carriera militare del principe Onorato V sotto l’Impero. Hélène Day evoca i viaggi del principe Alberto I negli Stati Uniti. Infine un altro articolo narra la battaglia di Mentone contro gli Italiani, nel 1940.
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Parte della storia religiosa del principato è evidenziato attraverso quella di capelle antiche. È fatto riferimento al patrimonio artistico ed imateriale di Monaco con l’evocazione di Louis Abbiate e Gustave Graefe, notevoli musicisti monegaschi, ma anche con quella degli scritti del duca di Valentinese, Jacques Goyon-Matignon. Infine, due articoli narrano due oscuri avvenimenti: la congiura di Stefano Boccone e la vita durante la seconda Guerra Mondiale.
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La rubrica “Documenti d’archivio” pubblica il riassunto di un archivio etnografico, le Recherches sur Monaco di un cittadino della fine del XVIII-inizio XIX, manoscritto ricchissimo che evidenzia le preoccupazioni e le curiosità di un erudito locale. Questa “visione” meno nobile bilancia le biografie principesche tradizionalemente pubblicate in questa rivista. Se non ci sono biografie in questo numero, certi articoli sono dedicati alla vita principesca attraverso la numismatica, il matrimonio, la guardia e la carriera militare. La storia musicale è anche presente mediante una monografia sulla creazione della Damnation de Faust nella sua versione firmata dal legendario Raoul Gunsbourg, direttore del opera di Monte Carlo dal 1892 al 1951.
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L’universitario nizzardo Jean-Baptiste Robert evoca l’olivo dal medioevo all’epoca moderna. La storia militare è evocata in due articoli, tra i quali uno completa lo studio pubblicato nel numero 3, e l’altro su una guerra del XVIII che danneggiò anche il principato. Infine, la biografia del principe Antonio I, “un principe francese” evidenzia il cambiamento di mentalità che fece breccia nel cuore dei Grimaldi trà la fine del XVII e l’inizio del XVIII. Infine, la Belle Époque a Monaco, è rappresentata attraverso l’espansione urbanistica e le nuove tecnologie.
Tutti i testi sono in francese.
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Il quarto numero esce da Monaco intra muros per evidenziare gli antichi feudi della dinastia posti in Francia. Evoca anche la carriera militare di un principe diventato cittadino francese per colpa della Rivoluzione, e le relazioni commerciali e sanitarie tra Monaco e Marsiglia nel 700°. Infine, altri articoli sono dedicati alla musica, alla letteratura ed alla numismatica in vari tempi.
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Quel numero propone una biografia dell’unica principessa regnante di Monaco, Luiggi Ippolita, ma anche uno studio quasi completo sull’archeologia delle mura della fortezza di Monaco. La storia musicale è evindenziata, come i fondamento della sovranità attraverso le regole di successione della dinastia. Infine, i scritti di un notevole ospite del secolo XVII forniscano una visione specifica della Rocca del suo tempo.
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Quel numero evidenzia due personnagi importanti della dinastia, ecclesiastici tutti i due : un fratello del principe Antonio I, arcievescovo di Besançon all’inizio del XVIII ; Augustin Grimaldi, vescovo di Grasse e signore di Monaco all’inizio del secolo XVI. La sovranità dei signori e principi è evidenziata con le monete e i francoboli, ma anche con la lingua e l’eraldica. Infine, un diploma universitario del secolo dei lumi e la presentazione della corrispondenza musicale del principe Antonio I costituiscono la prova dell’integrazione di Monaco e suoi principi nelle pratiche culturali europee.
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“Il nostro compito è stato quello di dare a tutti i ricercatori, nazionali ed esteri che, con il disinteresse più completo hanno studiato la nostra storia, la possibilità di condividere il frutto dei loro studiosi e pazienti lavori. Gli Annales Monégasques intendano dare a loro questo mezzo. SAS il Principe Sovrano, favorendo la realizzazione di questa nuova rivista, dimostra il suo interesse per le discipline storiche e rende omagio a coloro che, attraverso di loro, sono al servizio della fame di Monaco”. Ecco l’obiettivo fissato da Franck Biancheri, conservatore al Archivio del palazzo e fondatore della rivista degli Annales Monégasques. Lo proclamava in quel primo numero che pubblicava articoli dedicati alla numismatica, linguistica, storia militare, religiosa e musicale.
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