Annales monégasques
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In questo anno di celebrazioni per il centenario della nascita del Principe Rainier III, la rivista di storia degli Archivi del Palazzo gli dedica la propria edizione 2023.
L’esposizione presentata nelle sale di rappresentanza del Palazzo Principesco dal 31 maggio al 20 agosto 2023 ha riunito oltre trecento fotografie tramite le quali si è voluto ripercorrere la vita del Principe in casa, ossia all’interno delle sue varie residenze, presso il palazzo del sovrano al momento dell’esercizio delle proprie funzioni e fino ai molteplici rifugi ospitanti la vita in famiglia.
Il primo sigillo conosciuto dei Grimaldi, un’impronta sigillare di tipo equestre recante l’effige di Rainier Ier del 1305, rappresenta la funzione guerriera del sovrano, raffigurazione che otterrà un grande seguito all’interno della dinastia fino al XVIII secolo. Rimessa poi al gusto dell’epoca da Rainier III, nomen omen, al momento della sua incoronazione, essa sarà riportata su monete, francobolli o perfino decorazioni, con lo scopo di ciò che sembra essere una vera e propria strategia di legittimazione e comunicazione.
In occasione della sua investitura, Rainier III scelse come Primo Ministro di Stato Jacques Rueff (1896-1978). Tale scelta annuncerà il preludio di una forte visone politica per il Principato. Assieme a cotale economista, nel 1949 e nel 1950 il Principe poserà vari fondamenti che marcheranno i decenni successivi, in un contesto delicato segnato dalle difficili relazioni con la Francia, oltre che dalla crisi interna.
Filatelista nell’animo, il Principe Rainier non smetterà mai di arricchire e valorizzare la collezione ereditata dai propri avi. Per quanto concerne l’emissione di francobolli monegaschi, stampati in calcografia, fotoincisione o in offset, il Sovrano ne ha sempre seguito la pubblicazione con un interesse e una puntigliosità particolari.
Evento molto conosciuto del regno di Rainier III, la crisi franco-monegasca del 1962-1963 viene evocata da un originale punto di vista: le relazioni postali. Per alcuni mesi, l’interruzione delle convenzioni tra Stati confinanti pesò enormemente sulle abitudini quotidiane della popolazione monegasca in materia di Poste.
Consapevole dell’interesse rivestito dalla navigazione da diporto quale simbolo di attrattiva per il Principato, Rainier III fu esso stesso uomo di mare, praticando immersioni, effettuando crociere esplorative o escursioni in famiglia. Tra l’inizio e la fine del proprio regno possiederà qualcosa come una dozzina di yacht, a vela o a motore, oltre che motoscafi Riva e altri piccoli natanti.
La “cronaca bibliografica” continua a segnalare o a passare dettagliatamente in rassegna le ultime pubblicazioni, nazionali e internazionali, riguardanti la storia del Principato e della dinastia regnante.
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In occasione della chiusura delle commemorazioni del centenario della morte del Principe Albert Ier, che hanno accompagnato tutto il 2022, gli Annales monegasques pubblicano la prima parte degli atti del convegno Le carriere di un Principe. Vite e territori di Albert Ier di Monaco (1848-1922), svoltosi nel Principato lo scorso 24 e 25 settembre.
Per quanto riguarda un primo punto di discussione, Sport e vita all’aria aperta, il pionierismo nella pratica della motocicletta del Principe Albert è stato oggetto di una monografia riccamente illustrata; tra il 1903 e il 1905, infatti, il Principe ha effettuato varie traversate della Francia tra il Principato di Monaco e Parigi in sella a una moto Humber Beeston. Il suo diario autografo offre una testimonianza ricca, inedita e preziosa sulla nascente e temeraria pratica motociclistica in periodo Belle Époque. La caccia, altra grande passione sportiva del Principe, meritava uno studio approfondito. I numerosi documenti disponibili permettono di delineare un ritratto di un adepto della pratica ragionevole di tale attività, facendo di Albert Ier un precursore degli attuali dibattiti sul soggetto.
Per quanto riguarda la tematica Militanze ed esercizi del potere, un articolo ha segnato l’esegesi di un episodio marcante della gioventù del Principe Albert: i funerali di Victor Hugo, avvenuti il 2 giugno 1885, attraverso una lettera che indirizza al padre e nella quale narra al genitore ciò a cui ha assistito, in completo anonimato, al centro di una folla immensa. Il suo racconto ammirativo e rispettoso si avvicina molto allo spirito dei reportage della stampa moderata.
L’argomento Il Prestigio e gli impegni internazionali del Principe è abbordato attraverso tre articoli. Il primo articolo si sofferma sui paradossi che lo caratterizzavano relativamente alle vicende coloniali. L’anticolonialismo rivendicato da Albert Ier entra, in effetti, in contraddizione con i suoi investimenti in un’azienda coloniale in Mozambico (la compagnia Madal) e con la fede dimostrata nei confronti degli intrallazzi coloniali tra potenze straniere, visti come mezzi per garantire la pace. Il secondo punto tratta del suo incontro con Mirza Riza Khan, diplomatico e pacifista iraniano, primo delegato del proprio Paese presso la Società delle Nazioni e in occasione della Prima Conferenza di Pace dell’Aia; dal momento del trasferimento di quest’ultimo nel Principato di Monaco, avvenuto nel 1910, presso la villa Ispahan, verrà, infatti, a crearsi un legame culturale tra Oriente e Occidente. Terzo argomento trattato, la presa in carico del Principato di Monaco, sotto gli auspici dello stesso Principe, delle cure e della convalescenza dei feriti di parte alleata durante la Prima Guerra Mondiale, cure dispensate in ospedali temporanei e centri di convalescenza organizzati all’interno del Paese.
La tematica Vita da erudita e opera scientifica ha portato anch’essa alla redazione di tre articoli. Innanzitutto, l’interesse pratico del Principe Albert Ier per gli studi sulla preistoria non deve porre in secondo piano il suo interesse per l’antropologia dell’uomo moderno, prima ancora delle ricerche effettuate su uomini fossili; aspetto poco conosciuto che ne chiarisce i riferimenti intellettuali, oltre che alcune delle scelte scientifiche e filosofiche intraprese. In seguito, viene analizzato il contributo che il Principe ha fornito alle questioni legate alla sicurezza in mare e alla salvaguardia delle risorse alieutiche in un’epoca in cui i beni comuni quali gli oceani erano oggetto di negoziazioni diplomatiche. Infine, uno studio getta la luce, grazie a uno sguardo d'insieme, sulla partecipazione del Principe nel 1885, in qualità di membro, alla Società geografica parigina, la più antica del mondo.
Nell’ultimo argomento, Cultura artistica e mecenatismo, un ulteriore studio ripercorre la creazione, il 7 febbraio 1907, presso l’Operà di Monte-Carlo, all’interno cioè di una monarchia, dell’opera Thérèse, di Jules Massenet, ambientata durante la rivoluzione francese. Grazie a questa creazione, emergono tutta la sensibilità politica e artistica di Albert Ier. L’ultimo articolo, infine, cerca di abbozzare il ritratto dell’”inafferrabile” Principessa Alice di Monaco, seconda moglie del Principe, attraverso lo sguardo dei suoi contemporanei. Amata, adorata, celebrata, invidiata, talvolta detestata, la Principessa favorirà per quindici anni lo sviluppo della vita culturale del Principato stesso.
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Quest'anno la storia militare viene onorata. Mentre un primo studio tenta di restituire lo stile di vita e l'identità dei soldati della guarnigione spagnola di Monaco, presenti tra il 1605 e il 1641 nell'ambito del protettorato spagnolo, un altro articolo racconta la carriera militare del principe Onorato III alla testa del reggimento di Monaco, nell'esercito francese, tra il 1739 e il 1749, durante la guerra di successione austriaca.
Opera importante nelle collezioni del Palazzo del principe, un ritratto di Giovanna Grimaldi Trivulce, sorella di Onorato II, datato all'inizio del secolo XVII e fino ad oggi attribuito al pittore provenzale Bernardin Mimault, è oggetto di una nuova attribuzione: Alfonso Pozzobonelli, pittore milanese.
La storia contemporanea è anche oggetto di diversi articoli. Le due medaglie coniate nell'officina monetaria del palazzo principesco alla fine del regno del principe Onorato V sono interpretate come specchio di sovranità, attraverso il riflesso di due eventi particolari: la visita del console di Francia e lo sviluppo, nel 1838, di un ponte sul Careï, a Mentone.
Il castello di Lichtenstein, nel Württemberg, ospita una ricca biblioteca francese di circa 3 500 volumi, gran parte dei quali provenienti dall'eredità che la principessa Florestine di Monaco fece di suo padre il principe Florestan I. Si trasferì in Germania nel 1863, a seguito del matrimonio compiuto tra questa sorella del principe Carlo III e Federico Guglielmo di Württemberg. Lo studio dei titoli di questa biblioteca permette di ricostruire parte dei gusti e della cultura letteraria dei Grimaldi di Monaco nel secolo XIX.
Mentre le commemorazioni del centenario della scomparsa del principe Alberto I si avvicinano nel 2022, un articolo torna sulle condizioni e il contesto della pubblicazione della prima edizione della sua opera principale: La carriera di un navigatore, scritta nel 1902. Questo studio fa seguito a un articolo, pubblicato nel 2020, concernente la scrittura di questi resoconti autobiografici sotto forma di articoli di riviste.
Come epilogo al tema della guarnigione spagnola a Monaco, il documento dell'anno ripercorre la sua espulsione dal Principato il 17 novembre 1641, da una fonte mai studiata, una testimonianza francese contemporanea, pubblicata solo un mese dopo l'evento.
Testo in francese
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Trecento anni fa, nel 1720, nacque il principe Onorato III, che per sessant’anni regnò sul Principato, dal 1733 al 1793. Un articolo di storia dell’arte gli rende omaggio attraverso lo studio dei ritratti, conservati nelle collezioni del Palazzo, e realizzati da Marie-Anne Loir, una pittrice riscoperta oggi.
La continuazione del programma di restauro degli affreschi rinascimentali del palazzo ha spinto uno studio e un forte dossier iconogafico su Ferdinand Wagner , un pittore di Augusta, raccomandato dal conte di Wurttemberg, cognato del principe Carlo III, che, negli anni 1860-1870, insieme a due altri pittori tedeschi restaurò, riconstruì e realizzò parte delle decorazioni pittoriche della “Cour d’Honneur” della residenza principesca.
La mitica opera del principe Alberto I, il cui centenario della morte sarà celebrato nel 2022, La carrière d’un navigateur, non era mai stata studiata. Raccolta di racconti autobiografici, la prima edizione del libro, nel 1902 , fu preceduta, da pubblicazione di articoli a partire dal 1888.
La principessa Alice, seconda sposa del principe Alberto I, divenne nota in un certo ambiente sociale, artistico e letterario, del tutto rappresentativo della società europea della fine del secolo XIX. In particolare, ha stretto relazioni con Oscar Wilde, Pierre Loti, Margaret Brooke, Frank Harris, Isidore de Lara, personaggi che sono ancora conosciuti oggi o altri caduti nel dimenticatoio…
La nomina di un nuovo arcivescovo di Monaco all’inizio del 2020, offre l’opportunità di esaminare l’araldica episcopale del Principato della fine del secolo XIX. Rappresentazioni simboliche che obbediscono ai codici del Medioevo, gli stemmi ecclesiastici sono spesso un riflesso della personalità, delle origini o del programma pastorale del loro proprietario.
La storia contemporanea à evocata con Martin Dale, figura dell’ inizio del regno del principe Ranieri III. Nel 1960, questo ex diplomatico americano di ventotto anni, è nominato consigliere privato del sovrano, responsabile per realizzare investimenti dall’altra parte dell’Atlantico, e della transformazione del Principato in un centro finanziario di statura internazionale. Purtroppo, la crisi franco-monegasca del 1962-1963 rallenta lo slancio delle riforme. Martin Dale è accusato di promuovere gli interessi americani a scapito di quelli della Francia. Nonostante le pressioni del generale de Gaulle, ha continuato la sua missione fino al 1964.
In questo periodo di pandemia da COVID-19, la rubrica “documento dell’anno” ci riporta nel 1656, quando la barocca e brillante regina Cristina di Svezia, venuta da Roma, volle fare scalo a Monaco, mentre infuriava la peste in Italia. Le precauzioni sanitarie e la prudenza politica del principe Onorato II hanno trasformato la tappa prevista in un semplice passaggio in mare, la cui storia è conservata negli Affari esteri francesi.
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La esposizione svoltasi in Estate 2019 negli Grandi appartamenti del Palazzo Principesco, dedicata al primo incontro, il 6 maggio 1955, dell’attrice americana Grace Kelly e del principe Ranieri III, organizzata dall’ Archivio del Palazzo del Principe e dall’Istituto Audiovisivo di Monaco, viene trascritta in un quaderno di una cinquantina di pagine, illustratissime.
L’epoca medioevale è evocata tramite un episodio particolare della storia di Monaco : la compravendita della signoria di Monaco al delfino di Francia, nel contesto degli intrighi espansionistichi dei suoi grandi vicini : Genova, la Savoia e Milano.
Amante dell’arte, il principe Onorato II ha considerevolmente arrichito le collezioni del Palazzo nel secolo XVII. Nell’ambito del programma di studio delle antiche collezioni principesche artistiche, iniziato qualche anno fà, i gusti di quel principe in fatto di pittura sono analizzati tramite la sua corrispondenza.
Un altro studio di storia dell’arte valuta attentamente l’uovo Fabergé che fà parte dalle collezioni principesche dal 1974, precisando la storia di quel capolavoro di gioielleria e di orologeria nonché la sua cronologia ufficiale rispetto a quella delle altre uova imperiali e degli uova che funzionano come pendola.
La storia contemporanea è onorata in tanti articoli : la storia del cimitero di Monaco, dalle sue origini nel 1868 fino ai nostri giorni, nel contesto dell’evoluzione delle mentalità e delle pratiche funerarie ; il ruolo del principe Alberto I nelle relazioni scientifiche tra i centri di ricerca sul litorale e i “fondi del mare” di Villafranca a Monaco alla fine del secolo XIX e all’inizio del secolo XX ; l’evocazione della vita di Robert W. Service, uno scrittore scozzese popolare nel mondo anglosassone, autore del romanzo The Poisoned Paradise. A Romance of Monte-Carlo,pubblicato nel 1922, che dipinge un ritratto immaginato della Monaco degli “Anni ruggenti” ; Claude de Kémoularia, consigliere del principe Ranieri III, assunse un ruolo importante nello svolgimento della crisi tra lo Stato monegasco e Aristotele Onassis ; documentato dall’ archivio personale del consigliere, un articolo si sofferma su quell’ episodio e decifra gli ingranaggi del governo del principato negli anni ‘60.
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Il festeggiamento del duecento cinquantesimo anniversario della nascita dello scultore monegasco François-Joseph Bosio (1768-1845), un eminente rappresentante del neoclassicismo all'inizio del XIX secolo, è l’occasione per fare due studi: uno esamina la monografia di un'opera emblematica, unica e multiple nello stesso tempo, l’Henri IV enfant, scritta da una conservatrice del Louvre; e l’altro analizza la rappresentazione della storiografia e della memoria dell'artista a Monaco, dove è diventato un eroe nazionale. Il festeggiamento del terzo centenario della fondazione della città della Nuova Orleans è l'occasione, per una specialista dell’emigrazione francese agli Stati Uniti, di concentrarsi sugli antenati di Alice Heine, "prima principessa americana di Monaco" e seconda moglie principe Alberto I: i parenti della sua matrilinearità alsaziana raggiusero la Louisiana all'inizio del XIX secolo, dopo un passaggio attraverso Santo Domingo e Cuba.
Il trecento cinquantesimo anniversario della nascita del compositore Couperin serve a ricordare che, a Monaco, aveva trovato una musa nella persona di una figlia del principe Antoine I, alla quale ha dedicato un pezzo di clavicembalo. Nipote di Luciano Bonaparte, Marie Rattazzi (1831-1902) era una donna di lettere conosciuta, ed una "salonnière" in voga alla fine del XIX secolo. Ha frequentato Monaco ed i suoi principi, volendo esserne la musa. Evocando la relazione di Albert I al mare può sembrare banale, ripetuto fino alla nausea. Ma una riflessione rimaneva ancora da fare: separare, per meglio capire, i tre "ruoli" vissuti dal principe durante la sua vita, quelli di naufragato, salvatore e protettore dell'ambiente marittimo. Nel 2017 sono stati lanciati le "Esplorazioni di Monaco" per meglio "amare, conoscere e proteggere" gli oceani, sulla scia delle spedizioni del principe Alberto I. Madeira ne fù la prima tappa ed ha accolto una mostra dedicata alla scoperta dell'arcipelago dal "principe studioso", tra il 1879 ed il 1912. Un documento sul tema, segnala l'evento. L'attuale campagna di restauro delle decorazioni pittoriche del palazzo ha permesso di scoprire non solo una serie di nuovi affreschi rinascimentali negli appartamenti, ma anche un archivio unico, diventato il "documento dell'anno". Per la prima volta ed in mondo inconfutabile, dà il nome di un personaggio, probabilmente una dei tanti, che realizzò i dipinti murali del XVI secolo.
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Vari studi di questo numero degli Annales rendono omaggio alle commemorazioni celebrate quest’anno a Monaco. Duecento anni fà, nel 1817, le Convenzioni di Stupinigi legavano Monaco al regno di Sardegna. Le difficoltà delle loro applicazioni sono studiate oltre la secessione del 1848, anzi fino al 1860, fine ufficiale del protetorato sardo sul Principato. Cent’anni fà, nel 1917, il futuro Luiggi II, allora volontario nell’armata francese, si distinguò nella battaglia del “Chemin des Dames”. Un quaderno rintraccia la mostra, consacrata al percorso del principe durante la Grande Guerra, che fù presentata a S.A.S. il Principe Alberto II quando si spostò sul sito. Quarant’anni fà, nel 1977, moriva Armand Lunel, filosofo, professore a Monaco, e scrittore oggi sconosciuto ma che fù onorato col premio Théophraste-Renaudot.
Facendo eco alla grande esposizione del Nuovo Museo Nazionale di Monaco 2017, consacrata ad Ercole Florence, inventore singolare del ottocento, sono pubblicate e commentate le prime pagini della sua autobiografia, consacrate alla sua gioventù monegasca. Certi quadri di Rubens sono studiati per i loro legami con le antiche collezioni principesche artistiche. È messo in luce un documento del Archivio del palazzo, iconico, miniato: il diploma di dottorato nei due diritti ottenuto da Ercole I nel 1584. Una monografia architectonica del castello di Torigni, in Normandia, affronta gli antichi feudi della dinastia, perché fù una delle residenze principesche del settecento. A quel periodo, come anche per la fine seicento, sono esaminati i diversi rapporti che esistevano tra Monaco e Venezia. E finalmente, per soddisfare il gusto dei collezionisti, un’articolo è consacrato ad un soggetto che, di primo acchito, sembra aneddotico : le scatole monegasche di fiammiferi, dal ottocento in poi. Infatti la loro evoluzione rispecchia un certa immagine del Principato.
Tutti i testi sono in francese.
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Quel numero è ampiamento dedicato alla cultura. Durante il periodo moderno, certi pricipi di Monaco sono dei collezionisti saggi, in particolare per i quadri e i libri. Certe opere firmate da Rembrandt sono studiato tramite la collezione del principe Giacomo I ; peraltro, la biblioteca del palazzo, sparsa durante il periodo della Rivoluzione francese è mentalmente “risorta”. Un’articolo evoca la relazione della principessa Alice con lo scrittore Pierre Loti, ed un altro tratta dell’aspetto culturale delle ossequie del principe Ononrato II. Finalmente, altri temi sono analizzati : una guerra di Carlo Grimaldi al servizio degli Angiò alla fine del medioevo ; i diversi modi di esprimersi nei giornali al tempo della secessione di Mentone e Roccabruna (metà XIX). Poi, il “Documento dell’anno” riferisce al 150° anniversario della creazione di Monte Carlo.
Tutti i testi sono in francese.
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Durante l’estate 2015, il palazzo di Monaco dedicò una mostra ai rapporti tra le dinastie Grimaldi e Romanov. Per celebrarla, quel numero la evoca e pubblica peraltro un articolo inedito sui primi contatti dei Grimaldi colla Crimea nel medioevo. Gli altri articoli evocano diversi temi : la corrispondenza tra il principe Alberto I ed il compositore Massenet ; la partecipazione del principato alle esposizioni universali ; certi aspetti della vita della principessa Catherine-Charlotte de Gramont ; altri di quella del principe Pierre di Monaco. Infine, il documento dell’anno riferisce ad un compleanno : nel 1715, la principessa Luiggi Ippolita sposava Jacques de Matignon.
Tutti i testi sono in francese.
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Quel numero è stato pubblicato in occasione del centenario dall’inizio della prima guerra mondiale. Tutti i suoi articoli evocano i diversi aspetti di Monaco durante quel periodo, ed in particolare il ruolo svolto dal principe per la pace.
Tutti i testi sono in francese.
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In quel numero figura la parte seconda dell’articolo sull’Euro, ma anche la seconda traduzione di una opera francese in monegasco: Antigone scritta da Jean Anouilh (si veda il n° 29 degli Annales con le Lettere dal mio mulino). Peraltro, gli articoli di questo numero trattano di temi diversi. Tre evocano il principe Onorato II (il ritratto della sua sposa ; una corrispondenza scambiata con la famiglia Sauli di Genova ; la politica francese nei confronti dell’Italia, e dunque del principato). Altri due studi riferiscono al periodo del governo del principe Alberto I (i suoi rapporti col mare mediterraneo ed il terremoto del 1887). Infine, due articoli celebrano dei compleanni, con la storia comune delle famiglie Grimaldi e Matignon ed il documento dell’anno dedicato a Picasso.
Tutti i testi sono in francese.
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Per la prima volta, quel numero pubblica uno studio sulla storia dell’Euro monegasco. Anche gli altri temi sollevati sono inediti : l’identità della nazione monegasca tramite i censimenti rivoluzionari, ed una corrispondenza scambiata trà Camille Saint-Saëns ed il principe Alberto I. Infine, un altro articolo spiega i tipi di rapporti tra Monaco e la Santa Sede.
Tutti i testi sono in francese.